nokas

Nokas – Erik Skjoldbjærg

30 minuti, 13 rapinatori, 57 milioni di corone norvegesi – di cui 51 non ancora ritrovati, nonostante tutti i componenti della banda siano stati arrestati – e 1 morto. Sono questi gli impietosi numeri della rapina più grande della storia norvegese, quella alla NOKAS (Norwegian Cash Service), la società che gestisce e distribuisce denaro per tutte le banche norvegesi. Era il 5 aprile 2004 e, 7 anni prima della tragedia di Utøya, questo colpo veniva considerato lo shock pubblico più grande dello stato scandinavo.

Erik Skjoldbjærg, famoso per aver girato Insomnia, film dal quale Christopher Nolan realizzò il suo remake con Al Pacino e Robin Williams protagonisti, ci porta all’interno di questa rapina partendo dall’accurata sceneggiatura di Christopher Grøndahl. Lo sceneggiatore ricostruisce i fatti basandosi sui racconti della polizia, dei detenuti e dei testimoni, ricavati da lunghe e dispendiose peregrinazioni tra carcere e stazione di polizia. La chiarezza e la minuziosità dei dettagli sono proprio il frutto di questo scrupoloso lavoro di ricerca.

A Stavanger, quel maledetto lunedì di aprile, un commando di rapinatori – vestiti da forze speciali di polizia e armati di kalashnikov – si presenta alle 8 in punto al palazzo della NOKAS. La rapina sarebbe dovuta durare 8 minuti, ma la difficoltà incontrata dai saccheggiatori nello sfondare i vetri antiproiettile, e la chiusura del caveau da parte di alcune efficienti dipendenti dell’istituto, protrassero le operazioni a trenta minuti. Al termine di questo saccheggio, uno dei poliziotti, completamente impreparati a gestire una situazione del genere, sarà ucciso.

L’uso massiccio della macchina a spalla e la presenza di soli tre attori professionisti nel cast rendono cristallina l’intenzione di Skjoldbjærg e Grøndahl: attenersi ai fatti e riproporre solo la nuda e cruda verità. L’aspetto documentaristico è alla base di questa pellicola che evita appositamente una facile spettacolarizzazione tanto cara ai film che appartengono a questo filone cinematografico. Non ci sono protagonisti, solo un cast corale che mette a nudo tutte le problematiche di un paese ancora troppo innocente e ingenuo.

Se avete presente la Serie Tv Fargo capirete subito di cosa stiamo parlando. D’altronde la frase più ricorrente del film è “sicuri che non sia un’esercitazione?”, e questo la dice lunga sul grado di preparazione e di inesperienza di una nazione che di lì a poco avrebbe vissuto una tragedia di dimensioni spropositate.

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