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Pesadilla – Piergiorgio Milano

Stress e insonnia nel corpo della danza

L’uomo contemporaneo grazie alla sua intelligenza è riuscito a sconfiggere terribili malattie. Paradossalmente, con i suoi comportamenti ne ha create altre. L’insonnia è una di queste. È un male subdolo e crudele, pretende attenzione e incatena alla realtà, negando il piacere dei sogni.

Pesadilla di Piergiorgio Milano indaga proprio questi malesseri legati alla vita contemporanea, e per farlo usa lo strumento migliore: il corpo.

Narcolessie, insonnie, ansie diventano i contrappunti di una coreografia caratterizzata dal ritmo della routine di ognuno di noi. Dormire, alzarsi, lavorare e tornare a dormire. Questi i punti cardini di un disegno spaziale costruito per un uomo imprigionato in giacca e cravatta.

Perseguitato da psicosi e tic nevrotici, con sforzi animaleschi cerca di liberarsi da azione ripetitive alienanti che lo perseguitano anche durante il sonno. Con l’ironia clownesca del Charlie Chaplin di Tempi Moderni, Milano tenta di sfuggire dalla gabbia degli automatismi in un gioco di azione e contro-azione che percorre tutta la costruzione dello spettacolo.

Foto di scena ©Manuela Giusto

«Lavora, consuma e crepa»: questo il motto da cui il corpo vuole scappare. L’uomo in balia di questa ribellione non può fare altro che assecondarlo senza veramente capire il motivo di questa rivoluzione; eppure i segnali sono chiari, come l’estenuante suono della sveglia che dà inizio a un altro giorno: un ciclo irrefrenabile che sembra non avere fine.

Foto di scena ©Manuela Giusto

In questo circolo si innestano i gesti coreografici studiati per lo più in maniera orizzontale a contatto con il pavimento. Alzarsi diventa un’impresa che richiede un enorme sforzo; in piedi l’uomo barcolla, cammina in maniera asimmetrica. In questa maniera, ogni gesto quotidiano viene trasformato in una danza disconnessa dalla realtà.

Foto di scena ©Manuela Giusto

Pesadilla – spettacolo vincitore del Premio Equilibrio 2015 – va oltre la classica denuncia della vita moderna: è un avvertimento su come spesso non ascoltiamo uno dei nostri elementi più rappresentativi, il corpo.

Eden.Connects the Dots, Teatro dell’Orologio, Roma – 22 aprile 2015

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