il presidente ricardo darin

Il presidente

Dimensione pubblica e privata di un uomo politico in crisi

Cile, Cordigliera delle Ande. Il presidente argentino Hernan Blanco (Ricardo Darin) è atteso ad un importante meeting di paesi sudamericani per discutere di politiche energetiche e gestione delle riserve petrolifere nazionali. Nell’hotel dove si svolge il summit, ad alta quota tra i picchi montuosi innevati, è richiamata dal presidente la figlia Marina (Dolores Fonzi), che vive un drammatico momento di crisi personale a causa dei rapporti con il suo ex marito. Dimensione pubblica e dimensione privata, in un passaggio decisivo per la sua parabola umana e politica, costringeranno il presidente Blanco ad un profondo esame di coscienza, dagli esiti imprevedibili.

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Unica pellicola di produzione nazionale a figurare tra i maggiori incassi al box office argentino nel 2017, Il Presidente (La cordillera) sbarca in Italia dopo il debutto allo scorso Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. Solido thriller costruito con mestiere, centrato sull’ottima interpretazione della star nazionale Ricardo Darin, il film è il quinto lungometraggio del regista Santiago Mitre, classe 1980. Produzione internazionale con distribuzione Warner, girata con buona mano e ampio dispiegamento di mezzi, non si discosta dagli standard di una impostata fiction televisiva per buona parte della sua durata. Tutto scorre senza grandi scossoni nell’oliato meccanismo di sceneggiatura che ruota intorno al politico in crisi fino a quando un elemento perturbante irrompe nel cuore del film.

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Il medico terapeuta chiamato per risolvere i conflitti interiori della figlia del presidente ha il volto di Alfredo Castro, attore simbolo del cinema cileno e del suo autore più rappresentativo, Pablo Larrain. Ed è attraverso lo sguardo sottilmente inquietante di Alfredo Castro che si insinua nella trama la tonalità cupa di un plumbeo passato, ancora una volta snodo fondamentale in un discorso sulla memoria e sull’oblio. La chiave per leggere il presente e il futuro, con le sue scelte e i suoi (inevitabili?) compromessi, si ritrova allora nella trans della giovane figlia del presidente. Terra “del rimosso” dove il volto dei padri è svelato per quello che veramente è stato.

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