van gogh alive

Van Gogh Alive a Firenze

Abbandonare ogni concezione tradizionale di mostra di dipinti, per abbandonarsi alla contemplazione dell’arte di Van Gogh unito all’incanto della musica. È un’importante esperienza multimediale infatti l’allestimento Van Gogh Alive ospitato nel cuore di Firenze a due passi dal Ponte Vecchio nella bellissima chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte.

La mostra inaugurata il 16 febbraio 2015 è stata prorogata fino al 31 maggio vista la grande affluenza di pubblico proveniente da tutta Italia. Prodotta e realizzata da Grande Exhibitions, si tratta di oltre 3000 immagini proiettate in altissima definizione grazie all’innovativo sistema SENSORY4, il tutto accompagnato dalle musiche di Handel, Tiersen, Lalo, Delibes, Viseur, Barber, Schubert, Part, Chabrier, Nielsen, Sakura, Satie, Zorn, Saint-Saëns, Liszt, Delibes.

Ci si siede al centro della navata e si gode il susseguirsi delle opere proiettate sulle pareti trasformate per l’occasione in pannelli artistici: dagli autoritratti ai girasoli, dai paesaggi alle lettere dell’autore stesso. Il corpus di 902 missive, raccolte e pubblicate dalla cognata Jo Van Gogh-Bonger, indirizzate al fratello Theo o ai suoi amici, racconta attraverso le parole dello stesso Vincent il lavoro dell’artista, le sue fonti d’ispirazione, il dramma cupo della follia con cui lottò, senza riuscire a salvarsi. Van Gogh Alive è un percorso nel quale il visitatore diventa spettatore, invitato a emozionarsi e confrontarsi con un animo tormentato e fuori dal comune come quello dell’artista olandese.

“Questa è un’esperienza visiva e divulgativa inedita per avvicinare al mondo di Van Gogh, al suo immaginario e alle sue opere anche il pubblico meno abituato a frequentare le sale di mostre e musei – ha dichiarato il curatore italiano della mostra Fabio Di Gioia – e per la prima volta Van Gogh Alive è stata integrata in una architettura particolarissima come quella di una chiesa. La sensazione offerta dalla visione dalla mostra multimediale nel contesto di S. Stefano è un’emozione ancora mai provata nel mondo”.

Un grande lavoro multidisciplinare ben recepito dal pubblico che ha deciso di calarsi nella bellezza e abbandonarsi alla passione di uno dei tratti più tormentati della storia dell’arte mondiale.

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