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Il benefico scontro: Jeff Koons in Florence

Sono arrivati due strani intrusi in Piazza Signoria a Firenze: Pluto and Proserpina e Gazing Ball (Barberini Faun), due sculture di uno dei più importanti e discussi esponenti dell’arte postmoderna, Jeff Koons.

La prima, alta più di tre metri, in acciaio inox e dallo scintillante colore oro lucidato a specchio, che riproduce Plutone pronto a possedere Proserpina, è posizionata sull’arengario di Palazzo Vecchio fra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta e Oloferne di Donatello. La seconda, un fauno nudo in gesso in posa sensuale con un’ipnotica sfera riflettente blu adagiata sulla gamba sinistra, è stata ubicata nella Sala dei Gigli, nel cuore dell’edificio, quasi di fronte all’originale della Giuditta.

Insieme danno vita alla mostra-progetto Jeff Koons in Florence (a cura di Sergio Risaliti), presentata ieri 25 settembre a Palazzo Vecchio alla presenza del sindaco Nardella e dello stesso artista. Grazie alle due opere, che rimarranno a Firenze dal 26 settembre al 28 dicembre, Koons mette in moto una macchina concettuale stabilendo un dialogo fra l’arte del passato e la sensibilità contemporanea e servendoci negli occhi un vistoso incontro di contrasti e mondi diversi.

Jeff Koons - Pluto and Proserpina, 2010-2013 ©Jeff Koons | Ph: Tom Powel Imaging

Jeff Koons – Pluto and Proserpina, 2010-2013 ©Jeff Koons | Ph: Tom Powel Imaging

Col suo finto oro di prezioso kitsch – un colore così insistente da calamitare l’attenzione anche del turista più assetato di sindrome di Stendhal – Pluto and Proserpina acceca la piazza provando a diventarne protagonista, e il fauno, la cui inoppugnabile perfezione passa in secondo piano a causa della presenza della sfera che distrae l’occhio del visitatore, sfida col suo erotismo malinconico la Giuditta e sparge la propria aura fra gli affreschi del Ghirlandaio.

Jeff Koons – Gazing Ball (Barberini Faun), 2013 ©Jeff Koons | Ph: Tom Powel Imaging

Non si può tuttavia parlare di provocazione in questo caso. Ossia, non ci troviamo di fronte a opere volutamente pacchiane come i suoi Balloon Dog: se è certamente vero che le due sculture risaltano rispetto al contesto, per l’eleganza e bellezza delle loro forme, finiscono tuttavia al contempo (anche) per aderire – a modo loro – allo splendore da cui sono circondate. Non a caso, Pluto and Proserpina rimanda al Ratto di Proserpina del Bernini, mentre Gazing Ball è un calco di una scultura imperiale, forse ispirata a un’opera in bronzo di epoca tardo-ellenistica.

Si viene in questo modo a creare un ricco tessuto di citazioni e richiami che ci fa capire come Koons non si limiti ad avere l’accortezza – chiamiamola così – di “deformare” un luogo storico con il suo solito piglio eccentrico, ma inviti anche vedere una delle fondamentali piazze del mondo attraverso uno sguardo più consapevole, capace di scovare stupore nel benefico scontro di due epoche così distanti fra loro.

Foto di copertina via

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