matisse e il suo tempo

Matisse e il suo tempo

La collezione del Centre Pompidou a Palazzo Chiablese, Torino

La mostra Matisse e il suo tempo, ospitata a Palazzo Chiablese di Torino, è da alcuni mesi una delle attrazioni più prestigiose del palinsesto culturale e turistico della città.

Al suo interno sono esposte un centinaio di opere d’arte tutte provenienti dal Centre Pompidou di Parigi: oltre 50 sono del maestro francese mentre le altre 47 appartengono ad altri grandi artisti a lui contemporanei, in modo da dare una visione d’insieme dell’evoluzione artistica di inizio secolo.

E’ infatti attraverso questo caleidoscopio artistico che l’iter dell’esposizione cerca di rappresentare l’intero arco della vita e carriera dell’artista, esibendo principalmente quadri ma anche sculture, illustrazioni e le carte dipinte e ritagliate a cui dedicò gli ultimi anni della sua vita.

La mostra inizia con gli insegnamenti artistici di Gustave Moreau, che portarono poi alla prima esposizione dei Fauves avvenuta al Salon d’Automne del 1905, movimento di cui Matisse era uno dei maggiori esponenti, insieme ad altri pittori quali Derain e Maurice de Vlaminck, di cui è possibile osservare più opere negli spazi espositivi.

Andando avanti nel percorso ci ritroviamo poi sempre più immersi in quella che era la straordinaria scena artistica parigina di inizio Novecento, con un particolare e sensato focus sulla rivoluzione cubista, termine che deve la sua coniazione proprio all’espressione di Matisse “piccoli cubi”.

In questi scorci c’è la possibilità di apprezzare opere di grandi artisti cubisti come Braques, Severini e soprattutto Picasso, il cui rapporto con Matisse verrà evidenziato più volta nella mostra: i due erano infatti in un rapporto di rivalità, stima e amicizia, rivelatosi poi duraturo negli anni.

Proprio per questo le opere dei due grandi maestri vengono spesso contrapposte nelle sale, dando allo spettatore la possibilità di osservare alcuni capolavori come, per esempio, L’algerina (Matisse) e Nudo con berretto turco (Picasso) a pochi centimetri di distanza, nello spazio dedicato alla figura delle Odalische.

Sicuramente di alto livello sono anche quadri di altri pittori esposti nelle sale seguenti, è difatti possibile ammirare opere notevoli di Amedeo Modigliani, Joan Mirò, Pierre-Auguste Renoir, Fernand Leger e altri, avendo così la possibilità di apprezzare in maniera più completa il panorama artistico di quegli anni incredibili per il fiorire di idee ed interpreti.

Procedendo verso la conclusione si arriva al punto della carriera di Matisse in cui egli si chiuderà più nel suo mondo, anche per motivi di salute, dedicandosi prima alla figura dell’Atelier in pittura, poi ad illustrazioni per libri (famosissime quelle per Les Fleurs du Mal di Baudelaire) ed infine ai gouaches découpés, carte dipinte e ritagliate a cui l’artista dedicherà l’ultima parte della sua vita, pubblicando l’interessantissima raccolta Jazz, che è possibile ammirare proprio sui muri di Palazzo Chiablese.

Chiudono la mostra l’opera Oceania ed alcuni tributi, come quello di Claude Viallat.

Il merito di questa mostra, curata da Cécile Debray, è sicuramente quello di aver portato a Torino alcune opere dal valore inestimabile, anche grazie al fruttuoso e duraturo sodalizio con il Centre Pompidou. Entrando all’esposizione Matisse e il suo tempo diventa possibile esplorare l’universo e il tempo di un artista fondamentale, sebbene meno “pop” per l’immaginario collettivo, scoprendo la sua vita e il suo mondo, fatti di colore e geniale semplicità.

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