road 47 rubini

Road 47 – Vicente Ferraz

Uno oggi fatica a immaginarselo, ma nel 1942 i sottomarini tedeschi e italiani avevano preso ad affondare navi mercantili brasiliane, causando la morte di 1.074 membri dell'equipaggio. Quello stesso anno il Brasile ha dichiarato guerra alle potenze dell'Asse e, nel 1944, ben 25.334 soldati brasiliani hanno attraversato l'Atlantico per combattere nella Seconda Guerra Mondiale. Così è come si apre Road 47, film di Vicente Ferraz (Soy Cuba – Il mammut siberiano).

Pur trattandosi di un film che potremmo definire impegnato, Road 47 racconta una storia semplice, umana e quindi universale. Ve la riassumo come meglio posso. Dicembre del 1944. Sull’Appenino tosco-emiliano l’inverno è gelido e sconosciuto per i militari brasiliani della FEB (Forza di Spedizione Brasiliana), mandati a combattere una guerra lontana e per loro incomprensibile. L’esplosione di una mina uccide due di loro e a quel punto i militari fanno esattamente quello che avremmo fatto noi al posto loro: scappano presi dal panico, disperdendosi. Comincia così un viaggio in mezzo alla neve, in cui quattro sbandati, affondati nella neve, si uniranno a un corrispondente di guerra, a un disertore repubblichino che cerca di raggiungere la sua famiglia e a un sergente tedesco ferito (e forse pentito), in cerca del campo minato che ancora sbarra la strada all’avanzata degli Americani e alla liberazione.

Il film, come gli uomini che ne mandano avanti la trama, si concentra sul portare a termine il proprio lavoro facendo meno danni possibili. Non c'è ultraviolenza, per esempio. Road 47 fa del suo meglio per tenersi alla larga dai cliché a cui ci hanno abituato i film di guerra che lo hanno preceduto. Non c'è retorica, qui. Non ci sono lunghi monologhi nei quali i protagonisti riflettono sulla crudeltà della guerra, e la forza della storia è nelle cose che non mostra e che non dice, più che in quello che viene esplicitato. Preso per quello che è (un film impegnato) il prodotto è buono. Le dinamiche del gruppo sono ben sviluppate e la recitazione mantiene un profilo volutamente basso per tutta la durata della pellicola.

In caso siate fan di Sergio Rubini, forse è il caso che vi dica che nel cast c’è anche Sergio Rubini. Il resto degli attori, nessuno che conosciate. Road 47, una coproduzione tra Italia, Brasile e Portogallo, ha vinto il premio come Miglior Film al Festival del cinema di Gramado e al Festival di Cinema Ibero Americano (dove ha raccolto anche il Premio per la miglior Scenografia) e il Premio Signis al Festival dell’Avana. Ma questo, dopo averlo visto, uno non fa fatica a immaginarselo.

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