Lifeanimated

Life, Animated – Roger Ross Williams

Owen Suskind è un bambino vivace, gioca e si diverte, ride e scherza con il fratello, i genitori e gli amici, come ci viene mostrato dai filmati di famiglia. All’età di tre anni, tuttavia, la sua vita cambia, così come quella delle persone che gli stanno accanto. Gli viene diagnosticato l’autismo, un disturbo del neuro-sviluppo i cui sintomi, inizialmente latenti, si possono manifestare in maniera esplicita nei primi trenta mesi di vita del bambino. Da quel momento e per i successivi sei anni Owen ha un deficit della comunicazione verbale e un deficit di interazione sociale, vive di fatto in una bolla di vetro, incapace di comprendere e comunicare con altri individui. I genitori si rivolgono a specialisti, mandano Owen in una scuola per bambini con bisogni speciali, ma il suo disturbo procede costante. Raramente è possibile ottenere la remissione totale dei sintoni e inoltre il trattamento terapeutico varia caso per caso.

Owen passa tutta l’infanzia davanti ai cartoni Disney e in quell’universo, in quel mondo magico, trova uno spiraglio di luce. Sviluppa una straordinaria capacità di memorizzazione e attraverso le avventure di Dumbo, Peter Pan, Aladdin e Il Re Leone, che vede e segue senza sosta, ritrova un proprio linguaggio, una forma di espressione. Utilizzando le linee di dialogo dei personaggi che ormai conosce a memoria, riesce ad esprimere i propri sentimenti ed emozioni, riconoscendosi nelle situazioni che vivono gli eroi del mondo animato.

Roger Ross Williams, vincitore dell’Oscar per il miglior cortometraggio documentario con Music By Prudence (2010), segue il giovane Owen, ormai ventitreenne, cogliendo un momento cruciale del suo percorso di crescita. Il ragazzo infatti sta per lasciare casa, una volta diplomato, per trasferirsi da solo, in cerca della propria indipendenza e di un lavoro, seppur sia supervisionato da psicologi e assistenti sociali. Anche se basterebbe una storia incredibile come questa per far breccia nel cuore dello spettatore, Life, Animated non ricorre al pietismo o alla commiserazione. Nonostante esplori, sottolinei e getti luce su particolari aspetti sicuramente poco noti della malattia, il film non si focalizza esclusivamente nel raccontare in maniera didascalica o educativa l’autismo, le sue forme, le difficoltà quotidiane e le terapie.

Alternando testimonianze e racconti dei genitori e del fratello con inserti di cartoni Disney, realtà e finzione, il film dà spazio alla visione e alla fantasia (animata e non) del mondo di Owen, dando vita al suo racconto, “Il protettore dei sidekicks perduti” (ovvero gli aiutanti dei protagonisti, le spalle). A differenza dei personaggi secondari, che l’hanno accompagnato nel suo viaggio di formazione, nel suo percorso di crescita fino a quel momento, figure che riempivano i suoi quaderni da disegno come Iago, Sebastian, il Grillo Parlante, Rafiki e Baloo, Owen diventa il vero protagonista di questa storia, la sua storia.

Il film rende meravigliosamente questo passaggio, questa crescita, inserendo frammenti animati che ripercorrono la storia scritta da Owen stesso e di cui lui diventa protagonista. Consapevole ormai del suo ruolo nel mondo, dopo tutte le difficoltà e ostacoli che ha trovato lungo la strada, sceglie di ricoprire la figura dell’eroe, diventando un simbolo ed un esempio per altri ragazzi come lui. Dal Disney Club ai discorsi all’Università, Owen decide di rendere reale tutto quanto quello pensava potesse essere solo un cartone animato o un frutto della propria fantasia. Il passo decisivo per un bambino che si pensava non potesse crescere.

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