Reduce dalla vittoria come miglior film al Toronto Indipendent Film Award, In bici senza sella uscirà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal prossimo 3 Novembre. Prima, però, una breve sosta alla Festa del Cinema di Roma, dov'è stato inserito nella sezione Alice nella Città.
Un film che non voleva fare nessuno, racconta l'ideatore e produttore, giovanissimo, Alessandro Giuggioli, ma che ho voluto a tutti i costi. Volevo trovare la formula per mettere insieme sette registi che conosco e che provengono da contesti molto diversi. Mi dicevo: Sono tutti bravissimi, com'è possibile che non riescano ad esordire alla regia?. Ecco allora l'idea di dar vita ad un film ad episodi, col grottesco e il precariato come filo conduttore.
Ognuno dei sei episodi, in un modo o nell'altro, analizza una delle svariate condizioni che i giovani d'oggi sono costretti a vivere quotidianamente: l'iperqualificazione come causa primaria di disoccupazione, la minaccia dell'eterno stage, l'eredità lasciata dalle generazioni precedenti, la maternità a proprio rischio e pericolo, il posto fisso. Il film è strutturato in modo da rivolgersi non soltanto ai protagonisti di una sventura dai tratti generazionali, ma anche ai giovani d'un tempo: coloro che sono poi diventati datori di lavoro senza scrupoli, impermeabili al cambiamento, rigidi nel giudizio e incapaci di calarsi realmente nei panni della generazione 600 euro.
Al di là dei contenuti, il cinema dei sette giovani registi s'interroga anche sul valore formale di sceneggiatura e regia (con punte d'eccellenza, come l'episodio d'apertura), ideando soluzioni che inseriscono giustamente il film in un contesto internazionale.
Realizzato con un budget bassissimo anche grazie a una campagna di crowdfunding, In bici senza sella racconta la giovinezza così com'è nella realtà. Non più il luogo dove coltivare con occhi sognanti amori e aspirazioni, ma il momento in cui trovare una stabilità economica può trasformarsi in un'avventura rocambolesca e destinata al fallimento. Grottesco di genere e di fatto: come l'ennesimo colloquio di lavoro che si conclude con un altro, l'ennesimo, Le faremo sapere.