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Ogni maledetto Natale

Il film di Natale secondo gli autori di Boris

Ogni maledetto Natale ci viene data la meravigliosa e svilente possibilità di scegliere tra le innumerevoli proposte natalizie che la produzione italiana ha da offrire. L’anno di grazia nel quale è stata scoperta la ricetta magica per sbancare il botteghino italico e campare di rendita per i restanti undici mesi dell’anno oramai non se lo ricorda più nessuno: leggenda vuole che capostipite di una lunga maledizione che continua ancora oggi ad abbattersi sul cinema nazionale fu Vacanze di Natale, datato 1983. La ricetta, però, non era quella della Coca-Cola e molti altri produttori hanno copiato il format. Il film di Natale è diventato indispensabile agli italiani come il taglio del panettone durante il pranzo natalizio. La gloria di queste produzione è finita da qualche anno: quello che rimane al nostro sistema produttivo è il vizio di creare un ingorgo distributivo in questo periodo dell’anno.

Ogni maledetto Natale è il nuovo film di Ciarrapico, Torre e Vendruscolo, e se questi tre nomi non vi hanno ancora fatto saltare sulla sedia è perché per qualche strano motivo non li avete ancora collegati alla loro creatura più famosa, nonché una delle migliori serie prodotte in Italia: Boris. Questa nuova fatica dei tre è un banco di prova importantissimo: non solo tentare di sbancare il botteghino, ma anche la possibilità di inserirsi nel circolo distributivo tipicamente italiano che lancia le pellicole (si fa per dire) a più alta probabilità di incasso proprio in questo mese dell’anno. Certo, Ogni maledetto Natale non è il nuovo film di Checco Zalone e quindi esce un po’ prima del 25 dicembre, ma comunque in un buon momento per lanciarsi nel mercato.

La trama del film è semplice: lui e lei si conoscono da poco e vogliono passare il Natale insieme. Sopravvivranno alla dura prova dell’incontro con le famiglie? Se la trama è piuttosto semplice, complesso e incredibilmente articolato è lo svolgimento. Il film è diviso in due parti distinte, tanto che potrebbero avere titoli diversi: la prima riguarda la famiglia di lei, una Alessandra Mastronardi delicata e graziosa; la seconda quella di lui, Alessandro Cattelan, eletto a sorpresa attore protagonista e che sbalordisce per la naturalezza con la quale si presta davanti alla macchina da presa e al racconto di finzione. Più convincente che in qualunque programma abbia mai presentato. I due sono il centro del film attorno ai quali ruota un cast geniale di caratteristi (e non) che si sdoppia in due. Marco Giallini, Corrado e Caterina Guzzanti, Laura Morante, l’immancabile Francesco Pannofino, Valerio Mastandrea (sopra le righe eppure incredibilmente divertente), Andrea Sartoretti e Stefano Fresi.

I tipi messi in scena si scontrano, si amano, si aggrediscono per poi far pace, con un andamento teatrale soprattutto nei tempi comici: in questo gioca un grande ruolo il background dei tre registi e sceneggiatori. La comicità alla Boris, ragionata e quasi mai sguaiata, ritorna prepotente come una valida e lungimirante alternativa a quella più spicciola (non da intendersi negativamente) del cabarettista di turno che si presta alle solite farse natalizie. Ogni maledetto Natale, senza alcun dubbio, non è un cine-panettone in niente e per niente. E meno male…

Grazie


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