texas-killing-fields

Le paludi della morte – Amy Canaan Mann

Il corpo di una giovane donna viene trovato in una notte di pioggia fuori da un drugstore a Texas City. A indagare due detective della squadra omicidi. La ragazza era una prostituta, la sua morte non è una grossa novità, tutto il peggio sembra arrivare col passo ineluttabile di un destino segnato in questo angolo dimenticato del Texas. Le ragazze spariscono, muoiono e spesso i loro cadaveri affiorano nelle paludi, i “Killing Fields” del titolo. C’è una carta topografica nell’ufficio del detective, è piena di foto di giovani donne.

Amy Canaan Mann (figlia di Michael Mann, qui produttore e ispiratore ben poco nascosto) all’opera seconda dirige una storia cattiva con mestiere indubbio, sostenuta da un cast in gran forma e una splendida fotografia. “Si lavano in pubblico” i panni peggiori della provincia americana. È l’America profonda, quella del white trash, fatto di case di legno e lamiera, pessimo bourbon, cannoni nel pick-up, razzismo, violenza, dove l’adolescenza è abortita e i padri o sono ignoti o sarebbe meglio che lo fossero. È l’America figlia e sorella di Leatherface, il mostro di The Texas Chainsaw Massacre.

texas-killing-fields

Due sbirri, uno che nella melma dei Killing Fields c’è cresciuto (Sam Worthington) e uno che ci è arrivato chissà perché da New York (Jeffrey Dean Morgan), alle prese con un’indagine in cui non servono le intuizioni geniali o il positivismo dei CSI – tanto c’è sempre una manica di curiosi e colleghi incompetenti a inquinare le scene del crimine – ma in cui il male ti si mostra, è ovunque intorno a te, ti sfida, e l’indagine è una gara a “chi ce l’ha più lungo” con pappa e rednecks, in cui servono tigna, sacri fuochi e fucili a pompa. Accanto a loro emergono dal coro di donne dimesse, già vittime candidate alla cartina della palude prima ancora di venire al mondo, una Jessica Chastain poliziotta che prova a tener duro in un ambiente ferocemente maschile e Chloe Moretz – così tanto talento in una under 15 non lo si vedeva dalla Natalie Portman di Léon – vittima che tale non deve più essere.

texas-killing-fields-movie-Jessica_Chastain

La regia come detto lavora bene e con mestiere, si concede qualche svolazzo con la macchina da presa, e gestisce bene gli strumenti del genere. Meno puntuale è però la sceneggiatura che si perde nella palude dove vuole far convergere le indagini sulle morti presentate nel prologo e manca alcuni nessi fondamentali, per cui in definitiva sappiamo chi sono gli assassini, lo abbiamo scoperto del resto piuttosto presto, ma sfuggono moventi e radici di una violenza così cieca e abissale. Ma in fondo questi non servono perché la terra ferma della ragione è lontana, la palude è vasta e profonda ed è pietoso e saggio non avventurarcisi oltre.

Grazie


Per 15 anni Paper Street è stata una rivista on-line di informazione culturale che ha seguito con i suoi accreditati i principali festival europei di cinema e musica: decine di collaboratori hanno scritto da tutta la penisola dando vita ad un archivio composto da centinaia di articoli, articoli che restano a disposizione di voi lettori che siete stati un numero incalcolabile nonché il motivo per cui, per tanto tempo, abbiamo scritto con passione per questo progetto editoriale che ci ha riempiti di soddisfazioni.

This will close in 30 seconds