dylan dog vittima degli eventi

Dylan Dog – Vittima degli eventi – Claudio Di Biagio

Trattare un personaggio sensibile come Dylan Dog non è affatto facile: si tratta di una vera e propria icona del fumetto italiano nella quale Tiziano Sclavi, il suo ideatore, ha riposto molto di sé. L’indagatore dell’incubo è un antieroe romantico vittima delle sue stesse paure, che vive in una dimensione di continua incertezza, di smarrimento interiore che diventa stimolo ogni volta che un nuovo caso si presenta alla sua attenzione. E poi ci sono i fan, ansiosi di vedere sul grande schermo un Dylan Dog all’altezza delle loro aspettative. Sono proprio loro che hanno contribuito alla realizzazione di Vittima degli eventi, il fan movie che nasce “dal basso” attraverso il crowdfunding, ideato da Claudio Di Biagio (regista) e Luca Vecchi (sceneggiatore e interprete nel ruolo di Groucho) e presentato in anteprima il 24 ottobre al Wired Next Cinema.

Alla base del progetto, ed è evidente dalla cura dei più piccoli dettagli, c’è la voglia di rispettare la filosofia del personaggio della Bonelli, al punto tale da potersi permettere qualche piccola licenza funzionale alla sua contestualizzazione. In una Roma ritratta nella sua dimensione più gotica e crepuscolare (grazie anche alla fotografia del giovanissimo Matteo Bruno e ad alcune scelte registiche dell’esordiente Di Biagio), un giovane Dylan Dog (che ha il volto di Valerio Di Benedetto) si trova ad affrontare l’incubo di Adele (Sara Lazzaro), dopo sette mesi di inattività. Accettare il caso, quindi, significa per lui ritrovare se stesso, ripartire da una condizione di stallo, un processo perfettamente in linea con il rilancio del personaggio “cartaceo” così come è stato pensato dal suo nuovo curatore Roberto Recchioni.

Per chi Dylan lo conosce bene sarà facile ritrovare nel film dei riferimenti rassicuranti: sono presenti personaggi “storici” come l’ispettore Bloch (Alessandro Haber), Mme Trelkovski (Milena Vukotic) e Groucho (Luca Vecchi), i luoghi come Safarà, il magico negozio di antiquariato gestito dal misterioro Hamlin (Massimo Bonetti) che compare e scompare sulle rive del Tevere, e molte altre citazioni dagli albi più famosi. Per gli altri, appassionati e non, questo incontro con l’indagatore dell’incubo potrebbe rappresentare una vera e propria scoperta: il Dylan Dog di Vittima degli Eventi si muove agevolmente sulla linea del tempo per diventare contemporaneo. Per quanto la sua natura sia delineata secondo lo stile bonelliano, diventa perciò possibile vederlo suonare tanto il clarinetto quanto la chitarra di Guitar Heroes, o assumere sostanze psicotrope per superare lo scoglio dell’insicurezza ed entrare più agevolmente nella dimensione onirica dell’incubo, dove si nascondono paure e soluzioni. Un merito che si deve a una sceneggiatura articolata e complessa, in grado di conferire, in modo particolare a Dylan e Groucho, un’impronta di realtà che è mancata nei precedenti tentativi di trasposizione cinematografica (Dellamorte Dellamore, 1994 e Dylan Dog: Dead of Night, 2010).

In cinquanta minuti di proiezione (un formato che fa subito pensare al pilot di una serie) si capisce che l’obiettivo è stato centrato e che questa operazione rappresenta una sfida ad un modello produttivo ormai antiquato e incapace di soddisfare una richiesta che, evidentemente, c’è ma non viene soddisfatta. Una rivoluzione che si manifesta anche a livello distributivo: in linea con il modello no-profit del crowdfunding, Vittima degli Eventi sarà disponibile gratuitamente per tutti sul canale Youtube dei The Jackal a partire dal 2 novembre.

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