PSE1391339785PS52ee2909c785f

Almanacco del giorno prima – Dente

“Al mondo svendo svendo la bandiera bianca”, poteva non iniziare con un gioco di parole il primo ritornello di Almanacco del giorno prima?

Chiuso dall’interno incipit del nuovo album di Dente è una perfetta canzone d’entrata, armata di squilli di trombe e sax prende subito e si delinea come uno dei pezzi cardine del lavoro; poi arriva Invece Tu, primo singolo, pop ‘all’italiana’ con maribola e vibrafono a ritmare parole piacevoli e un testo tenero (e un po’ ruffiano, alla “this is for the lady”).

“Ma c’è chi invece di giocare sogna così che quando cade guarda in su” è la parte da salvare di Miracoli mentre il clavicembalo di Fatti viva fa scorrere un brano bello quanto amaro quasi per ricordarci che “l’amore non è bello” (“Adesso ucciderei | per un po’ del tuo silenzio | e per non odiare il mio | non so cosa darei”).

Pronti! Partenza! Via! Apertura carica e beat per Al Manakh, il formidabile gioco di parole iniziale inaugura una riflessione sul tempo che solo gli artisti in gamba sanno rendere non banale, per poi concludere con un frammento di Chançon Balladèe di A.R. Luciani. Uno dei brani più riusciti dell’album.

Atmosfere cupe per Un fiore sulla luna, 2 minuti di piacere, Coniugati passeggiare invece è la classica canzone di Dente, con calembour, trame realizzate partendo dai dettagli più banali della nostra consuetudine che diventano fantasie e solitudine amorosa (“Amica mia! Ah! Mica mia! Le mie ali bianche per te | sono alibi anche perché”).

Echi di caroselli, Dalla e anni ’70 molto netti per Gita fuori luogo mentre in Casa mia si riprende quell’amore per il quotidiano e sulle nuvole che l’ha sempre caratterizzato, per arrivare poi a Meglio degli dei che sa di karma e calma, di una testa appoggiata sulla spalla che si lascia cullare in un ritmo lento.

I miei pensieri e viceversa oltre a risultare gradevole per musica e ritmo stupisce come altre per il testo finale: “ma la mia vita così com’è | non serve a niente | è quasi un problema | più di un inconveniente”; a conclusione dell’album viene scelta Remedios Maria, divertissement dell’autore che ribalta la sorte di alcune delle donne più famose dell’immaginario collettivo (“Ofelia al corso di nuoto si accende una sigaretta” e “Alice sta in paese e delle meraviglie non ne vuole più sapere”).

Dente sforna un disco che profuma di vecchio, proprio come i pavimenti dell’ex scuola elementare di Sant’Andrea (Busseto) dove il cantautore ha registrato, dove evidentemente le lezioni di Dalla, Tenco e Gino Paoli sono state apprese alla perfezione. Dodici brani dove i confini con il passato sfumano per un risultato d’alto livello grazie alle musiche dolci, semplici ma raffinate che accompagnano i testi, simpatici e profondi, garbati ma ironici, con una malinconia di sottofondo che rende questo un disco ‘alla Dente’, pronto a lasciarci in viso quel sorriso dolceamaro che non possiamo fare altro che gustare.

Grazie


Per 15 anni Paper Street è stata una rivista on-line di informazione culturale che ha seguito con i suoi accreditati i principali festival europei di cinema e musica: decine di collaboratori hanno scritto da tutta la penisola dando vita ad un archivio composto da centinaia di articoli, articoli che restano a disposizione di voi lettori che siete stati un numero incalcolabile nonché il motivo per cui, per tanto tempo, abbiamo scritto con passione per questo progetto editoriale che ci ha riempiti di soddisfazioni.

This will close in 30 seconds