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OpenAir, San Gallo: il ritorno degli Strokes

L'OpenAir di San Gallo è uno dei festival più importanti di tutta la Svizzera. Situato a nord-est, quasi al confine con Germania e Austria, ha ospitato tra il 24 e il 27 giugno di quest'anno grandissimi nomi della musica internazionale. I palchi principali erano due, di cui uno, il Sitterbuhne, per gli headliner.

Dopo aver assistito in quest'ultimo luogo a parte dell'esibizione dei Biffy Clyro (il leader Simon Neil, in pantaloni arancioni, ha voce e presenza da vendere) mi dirigo al Sternenbuhne, il secondo palco, che sta per ospitare uno dei gruppi più chiacchierati degli ultimi mesi, i Drums. Nonostante il massiccio hype ricevuto dalla band negli ultimi mesi, il palco non è pienissimo, riesco a schierarmi nelle prime file. I pezzi sono convincenti anche live, tolti gli ultimi due.

Spostandoci di nuovo poi, riusciamo a goderci nel palco maggiore l’esibizione più attesa di tutto l'OpenAir, che è anche una delle più attese di tutta l'estate festivaliera in senso più generale. Stiamo parlando naturalmente del live degli Strokes, che tornano tutti insieme sul palco per pochissime date in questi mesi appena prima di dedicarsi alla registrazione del loro prossimo atteso disco. I ribelli newyorkesi, che cambiarono il rock nove anni addietro, si fanno attendere. Inizia poi New York City Cops: Julian Casablancas sbruffone e carismatico come sempre. Nick Valensi, nonostante negli ultimi anni si sia dedicato ad altro, non ha perso il feeling con la sua chitarra (l'assolo di Heart In A Cage è stato da pelle d’oca). Hammond, Moretti e Fraiture non sono da meno: sembra che i rispettivi percorsi solisti abbiano donato loro ancora maggiore appeal e consapevolezza. I pezzi più belli del gruppo scorrono tutti d'un fiato (io personalmente avrei aggiunto in scaletta Ask Me Anything) e l'esibizione si chiude con la solita Take It Or Leave It.

Gli LCD Soudsystem (con l’illustre ospitata di Graham Coxon) chiudono poi una delle serate più belle di quest'estate musicale.

Grazie


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