The_Strokes_7

Flippaut Alternative Reload – 1,2,3,4 Strokes

Tanti gli ingredienti perché un festival (nome spesso abusato) sia perfetto o quasi; e anche se non ho studiato marketing musicale e organizzazione di eventi penso che sia facile arrivare ad alcune facili equazioni, malgrado non sia buono in matematica.

Si potrebbe partire dalla line up.
Line up valida = Tanti biglietti venduti

Per arrivare poi al prezzo che di questo periodo è fondamentale. “C'è crisi dappertutto, dappertutto c'è crisi, io lo leggo sui visi”, citazione di Bugo sfortunatamente ancora non anacronistica.
Prezzo coerente = Gente incentivata a comprare il biglietto = Tanti biglietti venduti
Location facilmente raggiungibile = Gente incentivata a venire = Tanti biglietti venduti

Un prezzo coerente e non eccessivo poi mette già il cliente (perché tutti quelli che vanno ad un festival in primis sono anche clienti non dimentichiamocelo) nella condizione di lamentarsi meno di quello che normalmente un “cliente” farebbe – il classico cliente che non vorresti mai trovarti coinvolto nella tua attività e che spesso ti ritrovi che cerca il pelo nell'uovo. Se poi la maggior parte di chi compra il biglietto mettiamo fosse stata principalmente di Milano e si vede spostare il concerto da Rho (una bella griglia calda per la brace con 15 € di parcheggio) a Vigevano (PV) (un bel raduno di elicotteri succhia sangue) nella seppur splendida ma scomoda cornice del Castello Sforzesco (da raggiungere con corriere malagevoli), allora i malumori salgono a picchi difficilmente placabili.

Il motivo dello spostamento è stata la bassa mole di ticket venduti in prevendita; ma che strano chissà poi perché nessuno vorrà vedere gli Strokes? Non di certo perché non piacciono più e anche se l'ultimo album non è stato indimenticabile il limite maggiore sono le 100 mila lire (così fa molto più effetto) che non sono poche per una clientela prettamente giovane che è praticamente lì solo per loro.

Line–up interessante ma forse non accattivante esclusi gli Strokes per giustificare un prezzo del genere. Elizabeth, Dan Black e Chromeo con tutto rispetto per loro non ti vien da tagliarti le vene per vederli in un pacchetto da 55 € comprensive di spese di prevendita. I Verdena se non sei riuscito a vederli a 10 € (se non gratis) nelle 600 date fatte in giro per l'Italia dall'uscita di WOW certamente non aspetti questa data per vederli. I Glasvegas ottima band, il primo album mi entusiasmò molto il secondo non ho avuto piacere di approfondirlo a dovere, ecco magari loro qualcuno lo hanno invogliato anche se avevano già suonato a Milano in primavera.

Ma arriviamo alla giornata del Flippaut (potrei infierire dandogli il nomignolo che gira ma oggi son buono), Elizabeth e Dan Black (ex cantante dei Servants) non son riuscito a vederli, arrivo giusto in tempo per l'inizio dei Glasvegas.
Apprezzai tantissimo il primo album omonimo, James Allan è un buon frontman, hanno cambiato batterista ma sono rimasti sempre fedeli a standing drummer femminili.

Soddisfatto non entusiasmato. Sempre un gruppo apprezzabile anche se ammetto di non essere riuscito a rimanere troppo incollato al loro live, comunque una band da rivedere senza spendere prezzi esorbitanti. Geraldine come brano dal vivo però lascia il segno.

Poi tocca ai Verdena, tanta qualità, meglio di quando li vidi al MI AMI 2011, intensi e corposi, partono con “tanti” Sorrisi poi Rossella Roll Over, Il Caos Strisciante viaggiano bene, arrivano fino a Miglioramento passando prima da Razzi e co. e molte altre chiudendo con Loniterp e Non Prendere l'Acne. Riconfermati a mio parere uno dei gruppi migliori in Italia a livello di sperimentazione e resa dei brani dal vivo.

Il duo americano/canadese dei Chromeo scalda, muove e fa ballare con il loro electro funk la folla mentre il cielo si scurisce piano piano e le luci riempiono l'atmosfera ma non mi colpiscono, forse ci sarebbe voluto un gruppo con un appeal maggiore, per trascinare il pubblico. Fin qui tutto a posto tranne le zanzare ma insomma ci si può provare a non farci caso.

Era il 15 Luglio 2006, quando Fab con la cassa della batteria inneggiava al Traffic con Seven Nation Army dei White Stripes aizzando il pubblico accorso, ancora caldo per la vittoria del Mondiale tedesco.

Gli Strokes ripartono a Vigevano il 12 Luglio 2011, come quasi un lustro fa, da dove ci avevano lasciato, batteria e riff delle due chitarre ed ecco NYC Cops, che fu il penultimo brano della scaletta di Torino. Dire che il pubblico è esaltato è quasi sminuente, non rende l’idea, nel pubblico c’era gente che li attendeva da tempo e altri che non li avevano mai visti dal vivo nemmeno nella popolosa data (35.000 spettatori circa) del Traffic Free Festival.

Una Reptilia buttata come terza in scaletta manda in visibilio me e tutto il pubblico, Macchu Picchu mi stupisce e non mi sarei mai aspettato che mi piacesse così tanto dal vivo, poi per Last Nite dito alzato e pelle d’oca, tutti in coro.

Primo problema di impianto sul secondo singolo estratto da Angles, Taken for a Fool e nella mia testa si materializza subito quello accaduto a Reading poco meno di un anno fa quando i Libertines mi stavano facendo letteralmente impazzire con Times For Heroes e l'impianto saltò. Ho pensato che una volta ci sta, può succedere, è successo là che c’erano 6 palchi e 60 band, è successo con gli Oasis a Manchester nel 2009 con 70 mila persone (ma fortunatamente non era il giorno in cui vi ero io) – vabbè facciamo finta di non essere 4 gatti in un castello e passiamoci sopra. Someday riequilibra gli umori e via di seguito con la stupenda Is This It? e Undercover Of Darkness.

Però poi quando il problema mi si ripete non va bene e se mi si ripete per altre tre volte interrompendo You're So right al minuto 1:20 e poi altri problemi in Life is Simple in the Moonlight, What Ever Happened, Juicebox rendendo difficile per la band la prosecuzione tanto che Nikolay Fraiture deve suonare orecchio all'amplificatore perché evidentemente per evitare che si riproponga il problema i volumi sono stati abbassati.

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So solo che esistono delle schede tecniche che sono fatte apposta, sono da rispettare con delle richieste ben precise. Poi magari è colpa dell'Enel chi lo sa, colpa del backline degli Strokes (e se anche fosse perché nelle altre date sembra sia andato tutto ok?).

Sul profilo degli Strokes su FB, qualche italiano ha anche avuto il coraggio di scrivere “Ridateci i Soldi” ed in quel momento ho pensato che ad alcuni elementi dovrebbero limitati nell'uso della parola scritta, mi sono vergognato per lui. Povero.

Tornando al live Fab si avvolge nella nostra bandiera, Julian cerca di stemperare gli animi dicendo che è la sua voce troppo mascolina a far saltare l'impianto, abbracciano le prime file che per un attimo dimenticano tutto. Chiudono troncando la scaletta in fretta e furia prima che si ripresenti un altro blackout e poco prima del “coprifuoco sonoro”. Chiudono come hanno chiuso cinque anni fa con Take It Or Leave It.

Cosa mi rimane? Di brutto mi rimane che questo festival è partito male (costi alti, line up non esaltante), è andato avanti peggio (spostamento location, problematiche varie per raggiungerlo) ed è finito come non avrei mai voluto (problemi di impianto e scaletta degli headliner troncata), e come italiani non abbiamo fatto una gran figura.

Non dimentico i lati positivi però. Mi rimane che il pubblico italiano anche a detta loro è uno dei migliori. Mi rimane che loro sono una delle migliori band in circolazione. Mi rimane che fin che hanno potuto hanno suonato ottimamente, meglio che al Traffic. Mi rimane che sono dei professionisti perché altri musicisti ben meno famosi al secondo o terzo stop se ne sarebbero andati mentre loro ci hanno provato in tutti i modi a finire il loro live. Mi rimane che ci potrà essere una speranza di rivederli in Italia presto come hanno detto loro, mi rimane almeno ancora nelle orecchie una Reptilia indimenticabile.

Scaletta The Strokes

New York City Cops
The Modern Age
Reptilia
Machu Picchu
Last Nite
Taken For A Fool
Someday
Is This It
Under Cover Of Darkness
Whatever Happened
Life Is Simple In The Moonlight
You Only Live Once
You’re So Right
Trying Your Luck (non eseguita)
Automatic Stop (non eseguita)
Juicebox (non eseguita)
Under Contol (non eseguita)
Gratisfaction (non eseguita)
Hard To Explain (non eseguita)
Take It Or Leave It

Si ringrazia Monelle Chiti per la foto

 

Grazie


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