The President – Mohsen Makhmalfab
Film d'apertura per la categoria Orizzonti alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia, The President si propone di rappresentare il tema del potere, con tutte le sue implicazioni, capace di innescare una spirale di violenza e di disperazione che può arrivare a coinvolgere l'intera società. Dopo i rituali saluti iniziali nella scenografica rinnovata sala Darsena, spazio dunque all'opera di Mohsen Makhmalfab, regista iraniano che in età giovanile ha preso parte in prima persona all'opposizione al regime dittatoriale del suo Paese, esperienza da cui ha tratto probabilmente ispirazione per questo film.
La vicenda, ambientata in un Paese dell'Est Europa di fantasia, narra di un dittatore che, a seguito di un colpo di stato, e dopo aver messo in salvo la sua famiglia, è costretto a fuggire con il nipote di cinque anni rimasto con lui. Nel suo lungo peregrinare alla ricerca della salvezza, l’ex dittatore, nascosto sotto le vesti povere dei suoi stessi connazionali per non farsi riconoscere, entrerà in contatto con la triste realtà del suo popolo, vedendo il mondo dalla prospettiva di tutte quelle persone che sino a quel momento erano sottomesse al suo potere. L'autocrate scoprirà in questo modo tutta quella sofferenza presente tra la gente ma anche quella voglia di cambiamento e di rottura di un sistema di soprusi, venendo inaspettatamente aiutato da coloro che fino a quel momento avevano voluto la sua caduta.
Nel corso delle dittature, sia prima che dopo la caduta negli ultimi anni di alcuni regimi, si è assistito a situazioni di crudeltà che non hanno certo reso più agevole il percorso verso un sistema di democrazia. A seguito del rovesciamento di un sistema dittatoriale infatti, la rabbia per la violenza subita non può far altro che provocare una reazione a catena consistente in ulteriori forme di violenza. Dall'osservazione di questo effetto, il regista iraniano ha cercato di mettere in luce la possibilità di arrestare il sistema di atrocità per perseguire un ideale di libertà, proprio attraverso un atteggiamento contrastante rispetto a quello tenuto da coloro che quella stessa violenza hanno creato.
Il film nel suo complesso è di grande impatto e ben interpretato, capace di mettere in evidenza non solo il tema dei soprusi e il percorso verso la libertà, ma anche il rapporto affettivo tra un nonno e un nipote, e quel sentimento nei confronti degli altri spesso ricoperto dalla sete di potere. Il protagonista, inizialmente distaccato e calcolatore, si trasforma facendo emergere tutte quelle naturali paure del genere umano, fino a allora soffocate dal ruolo del dittatore.