Un film chiave nella storia del cinema afroamericano moderno che va a imporsi in un'industria che per troppo tempo l’ha costretto a una piccola porzione di spazio e responsabilità civile nella creazione dell’immaginario americano.
Matteo Garrone traspone la favola senza tempo di Collodi, mettendo in luce le sue capacità nel creare ambientazioni pittoriche e la parsimonia e accuratezza nell’uso degli elementi fantastici.
Il traditore mette in scena le pagine della storia italiana, anni 70/80, di quando ci fu un cambiamento, dove uomini giusti puntarono i piedi e sfidarono mafia e stato nella ricerca della verità e della giustizia.