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I Nine Inch Nails hanno lo stesso social media dei Radiohead?

La band di Cleveland lancia il nuovo Ep su Instagram

Che fine ha fatto la filosofia del “Do it your self”? Probabilmente si fa fatica ad accorgersene, ma oggi è più viva che mai.

I social media hanno ampliato in maniera esponenziale questa linea di pensiero e nel nostro tempo un twitt, un post o una foto su Instagram vale quanto, se non di più, di un impersonale comunicato stampa.

Questo stile di rapportarsi in maniera diretta con il pubblico, mettendo quasi sullo stesso piano artista e fan, è stato uno dei marchi di fabbrica che ha caratterizzato l’intera carriera di Trent Reznor e dei suoi Nine Inch Nails. Guai a pensar il contrario e guai a cambiare quest’idea.

Un’ulteriore prova (qualora ce ne fosse ancora bisogno), è determinata dal lancio via Instagram del loro ultimo lavoro: Not the Actual Events. Un Ep di cinque tracce con il quale i NIN hanno tolto un po’ di ragnatele dal loro studio di registrazione e si sono rimessi in pista, creando un piccolo, ma comunque importante, prodotto musicale che può presagire un futuro lavoro lungo per la band statunitense.
“Not the Actual Events” si apre con Branches/Bones un pezzo pieno di quel Trent Reznor colmo di paranoie che hanno definito il mood dei NIN; chitarre pesanti e quel sound industriale che sembra voler far entrare il pezzo come ghost track in The Downward Spiral. Più densa di ipnotismo a cominciare dalla batteria iniziale è invece She’s Gone Away, traccia nella quale un ipotetico pendolo fatto interamente di metallo rovente sembra piazzarsi di fronte agli occhi dell’ascoltatore, che inerme non può che lasciarsi abbandonare alla quasi inebriante voce del frontman che fa del disagio una delle sue armi predilette.

Not_the_Actual_Events

Le cinque tracce creano una sorta di mini ciclo autoconclusivo, nel quale perdersi nelle sonorità industrial dei migliori NIN anni ’90, riuscendo anche, ad incorniciare quel sound più elettronico e sperimentale che è stato così vivo in album quali Year Zero e Ghosts I-IV. Questa altalena tra il passato più datato e quello più recente crea un ensemble di suoni su più livelli che portano “Not the Actual Events” a ridefinire il concetto di Ep che anticipa un album. Le tracce contenutevi riescono insieme a reggere il peso che solo un long playing può determinare.

Lo stesso Reznor ha dichiarato: «È un Ep perché questa era la giusta lunghezza per raccontare quella storia»; che sia poi una mera trovata commerciale per pubblicizzare il loro 2017 (in quest’anno verranno ripubblicati in versione restaurata tutti gli album in studio) questo lo si può solo ipotizzare, anche se, ormai una band così navigata come i NIN, non ha certo bisogno di pubblicità per continuare a fare dischi.

Come già detto sopra, dopo questa ultima uscita farcita di vecchi e nuovi Nine Inch Nails ci si aspetta un 2017 nel quale la band di Cleveland apra nuovamente la propria mente al disordine e all’ossessione. Fino a quando ci saranno i NIN, la musica industrial non farà mai fatica a venir fuori.

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