6309532748_8d7f102928_b

I Nolatzco – Assalto alla Luna. Emiliaparanoica 2.0

Seconda istantanea di un fotoromanzo che a puntate non doveva essere. Ma così viene ed è bello anche questo.

A mesi dalla mia recensione di Rojo, ultima fatica di Canali & co, si parla dei Nolatzco, gruppo emilianoparanoico, della stessa Emilia madre di talenti musicali e letterari dagli ‘80 al presente.

E Nolatzco sta proprio in mezzo a questo prolifero calderone, tra i capostipidi CCCP-CSI e Vasco Brondi. Giovanni “Nani” Fanelli (bassista, cantante e frontman della band) è infatti il bassista dei Rossofuoco, band che accompagna Giorgio Canali negli ultimi anni e l'ex leader dei QuintoStato, uno tra i preferiti di Brondi. Robe in famiglia insomma.

Io e Giovanni (Nani) Fanelli in comune abbiamo che ci imbarazza la diretta, da quel che vengo a sapere. Oltre a, probabilmente, una ramata di concerti e ascolti. Così ci tuffiamo nel primo lavoro dei Nolatzo, Assalto alla Luna, che, con lo stesso gusto di un bambino che scarta i regali sotto l’albero, ho avuto il piacere di ascoltare in anteprima. Un disco ruvido, forte e vero; violento e punk quanto dolce e cullante, di un gruppo che guarda al passato proiettandosi nel futuro, fatto di tradizione e sperimentazione. Ah, sul palco ci sono due bassisti.

Ciao Nani Nolatzco. Perché Nolatzco? Cosa o chi è?

io mi chiedo invece perché Nani?? Perdonami lo sfogo, ma ancora devo abituarmi a questo diminutivo che mi porto dietro fin da piccolo e che mi ha affibiato mia madre. Ricordo la vergogna, quando venivano i miei amici a trovarmi… Sentirsi chiamare dalla cucina… Naaaaaaanniiiiiiiiiiiiiii!!!!! tra le risatine degli altri. Vabbè. Torniamo a Nolatzco, che è la storpiatura di Nolasco, anarchico protagonista di un romanzo di Sépulveda che confesso di non aver letto. L’idea è stata dell’ex chitarrista Ivo Giammetta che ha trovato per il gruppo un nome abbastanza originale ma al tempo stesso facilmente ricordabile una volta che ne hai fatto lo spelling per almeno sei volte…

Le radici artistico-geografiche sono forti e riconoscibili. La possibilità di essere affiancati spesso a nomi quali Canali o Brondi è per voi motivo di felicità o una gabbia dalla quale evadere?

Canali è per me una guida morale ed intellettuale, un’inesauribile fonte di ispirazione professionale, politica, poetica. Non ci parliamo molto quando stiamo assieme ai concerti. Mi piace osservarlo ed ascoltarlo per trarne beneficio. Vasco, la prima volta che l’ho visto invece è stato ad un concerto del mio precedente progetto, Quinto Stato. Comprò il nostro disco. Qualche anno dopo esplose il fenomeno Le luci. Forse per stupidissima invidia non ho mai prestato molta attenzione al suo lavoro, ma ne riconosco l’importanza.

Partendo da un’innegabile lavoro personale, si sente forte l’influenza dei Rossofuoco, vista anche la tua militanza nella band. Com’è lavorare con un mostro del rock come Canali? Quali sono i pro e i contro di lui artista e persona?

Da qualche anno ho il privilegio di suonare coi Rossofuoco, e stare a contatto con Giorgio e soci rappresenta una scuola che certi musicisti pagherebbero per frequentare. Che sia fottutissimamente stronzo è innegabile, durante la registrazione del mio disco abbiamo anche litigato peso… anzi.. gli faccio un appello.. Facciamo pace!

Il vostro prodotto è un disco che giace tra il passato e il futuro. Argomenti più che mai attuali portati da una musica rock piuttosto tradizionalista. Qual è il vostro rapporto con la musica emergente italiana?

Quando scriviamo i nostri pezzi abbiamo in mente due cose ben precise: una buona stesura dei testi e una resa musicale alla portata di tutti. C’è tanta roba italiana che suona bene ma se vai ad analizzare i testi ti accorgi di una certa pochezza nei contenuti, spesso mascherata da poesia. Chi scrive, secondo me, deve parlare consapevolmente di ciò che gli sta attorno, magari creare dei punti di vista insoliti, bizzarri, ma comunque ben comprensibili.

Il disco suona tra il grunge e il post-punk. Le registrazioni risultano piuttosto lo-fi. Come mai questa scelta, tornata in voga negli ultimi anni, nonostante i progressi del digitale e della registrazione?

Non c’entrano niente robe come l’urgenza espressiva, l’estetica lo-fi, attitudine all’istinto. La scelta è stata dettata dalla necessità di fare il disco in fretta. Punto. Avevamo a disposizione poco tempo per realizzarlo, e in 48 ore (ininterrotte!!!) abbiamo fatto tutto. Poi se poi ci aggiungi che Stefania Orioli al basso “disturbato” viene da un’esperienza di 4 anni in una punk band e che Diego Artioli alla batteria ci picchia come un dannato, ecco spiegato il sound del gruppo.

I tuoi testi sono nudi, crudi, incazzati e critici, verso una società che dipingi in maniera quasi apocalittica, in una cornice che è cittadina e inquinata dalla serialità dei programmi tv e delle fabbriche. Hai fiducia nell’indipendenza e nella salvezza del pensiero (e del genere) umano o ritieni che la parabola discendente sia appena incominciata?

La società è malata, ma ho fiducia nelle terapie. Da qualche anno lavoro come operatore socio-sanitario presso una struttura per persone disagiate e, può sembrare ovvio, mi sono reso conto di quanto sia importante distrarsi per alleviare le sofferenze. Mi permetto quindi di lanciare un invito ai lettori. Trovatevi una via di fuga dalla realtà, una fuga critica che vi permetta però di tornare lucidi quando stanno per… mettervelo… nel… culo.

La luna, oltre che nel titolo, ricorre più volte nel corso dell’album. C’è un concetto dietro a questa scelta o è solo un mezzo espressivo ricorrente?

La seconda che hai detto…

Dove potremmo trovare i Nolatzco? Parlaci della distribuzione del disco e di quello che sarà dopo la fuoriuscita dell’album.

In questo momento stiamo lavorando alla promozione del disco, in maniera autonoma ed indipendente, questo per non creare troppe sovrastrutture attorno a noi. Una roba tipo dal produttore al consumatore. L’idea è quella di vendere i cd ai concerti e su ordinazione per mantenere un prezzo ragionevole. Sarà possibile contattarci attraverso i social network per info, date, ecc… La nostra prossima uscita sarà il 18 febbraio assieme ai Calibro 35 al Voodoo di Comacchio (FE). Altre in via di definizione.

Grazie


Per 15 anni Paper Street è stata una rivista on-line di informazione culturale che ha seguito con i suoi accreditati i principali festival europei di cinema e musica: decine di collaboratori hanno scritto da tutta la penisola dando vita ad un archivio composto da centinaia di articoli, articoli che restano a disposizione di voi lettori che siete stati un numero incalcolabile nonché il motivo per cui, per tanto tempo, abbiamo scritto con passione per questo progetto editoriale che ci ha riempiti di soddisfazioni.

This will close in 30 seconds