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Green Day live @ Fiera Milano Live (Rho – MI) – 24/05/2013

Ci sono voluti 4 anni, un nubifragio ed un malore del front-man Billie Joe Armstrong, ma finalmente per i fan italiani dei Green Day è arrivato il momento della rivalsa. La serie di sfortune che ha colpito i concerti italiani della band negli ultimi anni sembrerebbe infatti aver trovato una conclusione ieri sera 24 maggio, quando il trio di Oakland, California, si è esibito sul palco di Fiera Milano Live a Rho per la prima delle quattro date nostrane del loro 99 Revolutions Tour.

C’era scetticismo nell’aria, soprattutto dovuto allo scarso successo riscosso tra i fedelissimi dall’ultima trilogia pubblicata, ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré!. Eppure, sono bastati pochi minuti per spazzare via ogni dubbio: i Green Day sono ancora uno dei gruppi live più validi in circolazione, capaci di ribaltare palco e pubblico con la loro potenza, abilità agli strumenti ed entusiasmo.

Billie Joe e soci hanno offerto al pubblico milanese due ore e mezza di puro spettacolo, durante le quali non solo hanno sciorinato una scaletta di ben 30 canzoni, ma hanno saputo intrattenere le migliaia di persone presenti attraverso uno show con ben pochi eguali. E questa volta, senza l’utilizzo di fuochi d’artificio o maxischermi vari: l’unico ausilio scenografico veniva da un superbo quanto semplice utilizzo delle luci. Il resto l’ha fatto tutto la band, sparando sulla folla con fucili d’acqua o carta igienica, coinvolgendola con urli e cori di ogni tipo, persino facendo salire sul palco due fan, uno per suonare la chitarra sulla cover di Knowledge degli Operation Ivy (chitarra che poi gli è stata regalata), e una per cantare l’ultima parte di Long View.

Ma a farla da padrone sono ovviamente state le canzoni. Per fortuna della trilogia sono stati suonati solo 6 brani: del resto, non potevano mancare i singoli Oh Love e Stray Heart, e tutto sommato l’apertura del concerto con 99 Revolutions ha creato la giusta atmosfera. Ma nessuno di essi riuscirà mai smuovere il degenero creato da pezzi storici come Holiday, When I Come Around, Basket Case, She, Minority, American Idiot o Jesus of Suburbia. Spiccano inoltre una serie di inaspettate quanto datate canzoni, come Only of You, 2000 Light Years Away, Burn Out, FOD e Geek Stink Breath. Il momento più trascinante della serata si conferma tuttavia essere quello di King for a Day/Shout, sul quale la band ha come sempre dato il meglio di sé in termini di delirio sul palco e complicità col pubblico. Tutto questo chiudendo infine con l’ormai celebre solo sul palco di Billie Joe per una commovente Good Riddance (Time of Your Life), cantata in comunione coi fan.

Uno spettacolo a dir poco perfetto. Un live assolutamente da consigliare anche a coloro che non hanno una particolare conoscenza della band: perché si tratta di uno di quei concerti per cui non importa se non conosci le canzoni, ne uscirai in ogni caso estasiato.

Grazie


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