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Francesco De Gregori Live @ Teatro Degli Arcimboldi, Milano – 20/04/13

“Questo brano si chiama ‘La strada’, è tratto dal mio ultimo album, facciamo ancora tre o quattro prezzi di questa storia qua e poi apriamo la gioielleria.”
Così saluta il suo meritato e numeroso pubblico Francesco De Gregori dopo il brano d’apertura, omonimo dell’ultima fatica del cantautore, che arriva in un sabato sera di pioggia, nella splendida cornice degli Arcimboldi per la seconda sera di fila, a riscaldare anime, cuori e ricordi.

L’artista romano presenta i nuovi brani, pregevoli: A Passo d’Uomo, Belle Epoque e l’acclamata Guarda Che Non Sono Io che ironicamente commenta così: “Guardate che sono io, è solo una canzone.”
Arriva Titanic e gli animi si muovono, poi Viva l’Italia è puro entusiasmo, facendo dimenticare per un momento tutti i veleni politici della giornata.

Il Panorama di Betlemme porta un rock sentito nella sala, prima che Generale porti a cantare le persone di ogni età insieme ad Atlantide, altra perla di quei fortunati anni ’70. Apprezzabile Compagni Di Viaggio, mentre Bellamore fa scendere nell’ambiente una tenerezza semplice e poetica, dopo la bella versione country di Battere E Levare, arriva l’intervallo che visto il bello spettacolo viene accettato benevolmente dal pubblico.
Francesco si siede al piano e inizia la ripresa con un tris da brividi: Sempre E Per Sempre per il cuore, La Storia per l’anima e Santa Lucia con il finale che ricorda l’amico Dalla, che poco più di un anno fa lasciava un grande vuoto.

L’elettricità torna sul palco con Un Guanto mentre la vivace Bambini Venite Parvulos ci ricorda come sia possibile criticare la realtà con sottigliezza. Arriva il rock’n roll, Finestre Rotte è pura energia, e poi si ripesca ancora da ‘Pezzi’ con Vai In Africa, Celestino con cui il nostro musicista finge una buona notte, ma il pubblico è affamato.

“Che posso farci se mi fai sognare?”, l’ultimo singolo, Showtime, è l’inizio del ‘bis’. Voce, piano e violino: una versione emozionante de La Donna Cannone regala un attimo di poesia, Buona Notte Fiorellino è presentato in due versioni, la prima, classica e toccante, incanta, mentre la seconda, vero e proprio tributo a Dylan, è cantata sulle note di Rainy Day Women #12 & 35.

Proprio quando sembra tutto finito ecco l’ultimo sussulto, quello che aspetti a salutarti, l’amata armonica segna l’inizio di Rimmel che saluta un pubblico che dopo 2 ore di concerto non può far altro che essere felice dello spettacolo offerto.

De Gregori emoziona grandi e piccini come si suol dire, regala uno spettacolo intergenerazionale e insieme ad una band di tutto rispetto racconta ancora per le nostre orecchie le storie che da ormai 40 anni porta in giro per l’Italia. Diverte, riflette, appassiona, ringrazia e se ne va, come ha sempre fatto, nella riservatezza e nel rispetto che lo contraddistinguono. Così dopo averci fatto sognare ci lascia nuovamente alla pioggia milanese di cui però ora non sentiamo l’importanza, consapevoli che il mondo raccontato da De Gregori è un po’ il mondo che ci appartiene.

Grazie


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