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La ricompensa del gatto – Hiroyuki Morita

Haru è una giovane studentessa di diciassette anni. La sua vita trascorre ordinaria, tra noia, amori passeggeri e confidenze adolescenziali con l’amica del cuore. Un pomeriggio, di ritorno da scuola, la sua esistenza viene sconvolta da un evento straordinario. Haru salva eroicamente un gatto da morte sicura, sottraendolo alle ruote di un camion che lo stava investendo e riceve dal gatto stesso, che parla e si muove su due piedi, un composto ringraziamento. Convinta di avere solo immaginato la scena, la giovane torna a casa cercando di dimenticarsi del fatto. Ma, a notte fonda, il Re dei Gatti, sovrano di un universo fantasioso e incredibile, si presenta alla sua casa per ringraziarla personalmente di aver salvato suo figlio, il principe ereditario.

Inizia da qui un viaggio immaginario nel regno dei gatti, dove Haru sarà portata con la forza, per sposare il principe e trasformarsi in un gatto, perdendo per sempre la sua vita di tutti i giorni. A cercare di salvarla dal suo destino saranno due gatti del mondo umano, l’elegante gatto Barone e il cinico e brontolone gatto Muta, insieme al prezioso indispensabile amico corvo Toto.

La ricompensa del gatto Morita

Dopo l'annunciato ritiro di Hayao Miyazaki, il più grande interprete di un genere inconfondibile di cartoni animati giapponesi, che parte dalle serie di Lupin III e arriva alle vette artistiche de La Città Incantata, arriva in Italia, come per “battere il ferro finché è caldo” La ricompensa del gatto, lungometraggio dello Studio Ghibli, firmato da Hiroyuki Morita, già animatore di Kiki consegne a domicilio, accanto al Maestro. Il film, animato come d’abitudine con le tecniche tradizionali, risale a ben 14 anni fa, realizzato poco dopo La città Incantata ma finora inedito in Italia.

In soli due giorni di programmazione (il 9 e 10 febbraio), il pubblico potrà apprezzare questo film d'animazione che rimanda all'universo di Miyazaki e ai suoi temi più cari. In un universo fiabesco e delicato, popolato di creature immaginarie e umanizzate, Haru riscopre il valore della vita, rischiando di perderla. Un viaggio immaginario e metaforico, nel quale la fantasia insegna alla realtà come comportarsi. Tra buoni e cattivi, paure e speranze, Haru troverà una nuova consapevolezza di sé, vivendo nella magica ed emotivamente tragica stagione dell'adolescenza.

Un film d’avventura animata, con paterna e rassicurante morale, che non spicca tra gli altri, ma che soddisfa la fiera passione antisistemica dello spettatore affezionato e feticista dei cartoni alla vecchia maniera, che non vuole rassegnarsi al digitale e ai colossi del nuovo mondo animato, che apprezza i sobri cattivi e le buone maniere, e che vive nostalgicamente il mondo incantato, poetico e sussurrato in via d’estinzione. E che forse, ancor di più, gode compiaciuto per l'assenza di merchandising. Viva la libera concorrenza.

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