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Tiziano – Scuderie del Quirinale, Roma

Cadorino, seguace del Giorgione, dipinge tratti di profili umani profani, come di prestigiosi prossimi alla più alta spiritualità. Tiziano Vecellio, cinquecentesco pittore di natali veneti e onori mondiali, è esposto nella sua gamma di soggetti su tela alle Scuderie del Quirinale di Roma.

Il rosso è il colore che luogo comune annoda al nome del pittore: “rosso Tiziano” ricorre sentir dire. Guardandone i dipinti non si può negare la ricorrenza di questa calda sfumatura sanguigna, di certo figlia della riforma tonale del colore modulato promossa da Giorgione. Ma non sembra essere soltanto il rosso a connotare la pittura di Tiziano: percorrendo la mostra possiamo dire di notare un “blu-Tiziano”, ricorrente quasi quanto il rosso, soprattutto nelle pennellate sature di certi veli di Madonne, Maddalene e nobildonne.

Concentrandosi sul colore quasi materico, i suoi periodi mostrano come, però, abbia anche praticato momenti in cui hanno dominato velature di colore, capaci di restituire una consistenza che si può definire “pulviscolare”.

Questa mostra di Tiziano, ad impatto, non impressiona lo sguardo o non leva il fiato trasformandolo in ipnotico incanto, come potrebbe succedere ad un solo primo sguardo di un taglio di luce divina del Caravaggio, ad esempio, perché la sua non è una pittura così caratterizzata in maniera immediatamente riconoscibile: questa è una mostra che consente di scoprire, oltre la facile riconoscibilità di alcuni soggetti presenti come la Giuditta, un autore versatile, il cui colore carminio è la nota ricorrente ma non sufficiente a darne una personalità che, dalla visita, si evince articolata, periodicizzata e, dunque, assolutamente variegata.

Una mostra che non impressiona d’impatto, che deve essere percorsa in maniera immersiva e lasciandosi anche attrarre – ciascuno dal proprio – dalla predilezione dei dettagli: soddisfa chi ama il colore puro, chi ha il culto del soggetto religioso, chi è affascinato dal ritratto verista. Lo spettatore esce con lo stimolo ad essere stato sollecitato a guardare in maniera non univoca, avendo offerta una multipla occasione di soggetti da osservare. Plurale, indubbiamente.


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