L’ultimo film di Joe Wright racconta, in maniera predittiva, una condizione di reclusione, un noir/thriller psicologico che, attraverso gli schermi, confonde i punti di vista e ribalta i ruoli, un twist alla volta.
Leigh Whannell aggiorna con gusto L’uomo invisibile: ribalta la prospettiva trasformando il film da horror con il mostro a thriller sullo stalking e sulla paranoia di essere costantemente spiati.
Il punto di vista di Soderbergh si inserisce all'interno degli ingranaggi che animano le contraddizioni della società americana e in presa diretta sui luoghi occulti dove il male viene commesso.