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Paco De Lucia @ Teatro Verdi (PN)

Francisco Sanchez Gomez da Cadice, al secolo Paco De Lucia, è considerato unanimemente il più grande chitarrista flamenco. Un ambasciatore di quella che può essere considerata l’anima più genuina della musica; musica fondata sull’istinto emotivo ed espressa da una tecnica sopraffina, seppure frutto dell’incontro meticcio, calibrato ed integrato, di vari stili ispiratori (classica, jazz, brasiliana…) e alcuni strumenti atipici.

Soprattutto in bulerias El Tempul viene evidenziato il carattere multiforme del suo flamenco che dove perde in equilibrio acquista in spunti e picchi di vertiginosa energia e ritmo. Calato sul palco con una assoluta concentrazione, solo o con i suoi compagni d’avventura, sa dare voce riconoscibile alla sua trance artistica, rendendola rito catartico collettivo e universalmente apprezzabile.

Tra le sue note ci si immerge totalmente, si tocca la magia della sospensione temporale, si avvertono le testimonianze di una storia zingara secolare e, al contempo, la vitalità vibrante di un presente coloratissimo. Le sue dita mobilissime e sicure alternano violente pizzicate a carezze amorevoli sulle corde e sulla cassa; il momento più alto è la rumba Convite dove resa ed equilibrio si pareggiano e detonano con la loro forza propulsiva in ogni angolo del teatro.

Esplosivo, deciso, così come tutti i suoi colleghi, tra i quali spiccano Duquende e David de Jacoba (cante e palmas) – voci roche che lamentano strofe dolorose, tagliate dalla vita, cariche di drammaticità e di consolazioni cercate in sale fumose e tra bicchieri di whiskey. Piranha alle percussioni è quello che può essere definito un assoluto fenomeno: Farruco, ballerino che ha il pieno controllo di ogni muscolo del suo corpo e dà una prova di assoluta precisione e sensualità, facendo ardere la platea e rendendo nobile persino il disegno delle gocce di sudore liberato nel folle zapateo e nelle sue vorticose giravolte di baile.

Un concerto difficilmente dimenticabile che ha regalato la cosa più ardua da trovare a teatro: l’emozione della vita e delle sue sfaccettature reinterpretate attraverso il linguaggio musicale.

Grazie


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