Chiara Balza e Valerio Basili
Chiara Balza
http://www.flickr.com/photos/unoundici/
La fotografia non è un mezzo artistico che uso per spiegare qualcosa che non riesco o non voglio dire a parole, o forse lo faccio, ma è inconscio. Non vedo la fotografia come arte diretta e comprensibile a tutti i livelli come può essere la musica, la gente tende a percepire tristezza nella foto di un barbone o di un uomo che piange ma non va molto oltre. Le foto di barboni, paesaggi standard da cartolina, bambini o animaletti graziosi mi innervosiscono ora come allora. Io mi limito a portare con me la macchina fotografica, quando capita e mi sembra opportuno scatto. L’emozione non c’è nel fare foto, c’è l’incazzatura e la frustrazione quando resto per periodi, anche brevi, senza farne.
Valerio Basili
http://www.flickr.com/photos/nhor/
Ciò che realmente conta sia la propria capacità di vedere, di immaginare, di trasmettere. E forse ancora di più il bisogno che realmente si ha di esprimere qualcosa. Quando scatto cerco di filtrare la realtà attraverso ciò che sono. Che si tratti di un paesaggio, o di un nudo in studio, la cosa che mi interessa è la possibilità che ha l’immagine di trasmettere una sensazione. Quello che mi interessa è creare uno stimolo; ciò che questo stimolo genererà nell’osservatore non voglio che dipenda da me. E’ davvero fantastico rivedere le proprie foto. Che si tratti del monitor del mio computer, di un negativo appena sviluppato o di una polaroid, la sensazione non cambia. È sempre un piccolo stupore.
L’intervista integrale, relaizzata da Andrea Livraghi, la trovate sul numero di marzo di Movida o a questo indirizzo: