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Un EP pazzesco

Una mattinata di pieno inverno, immobile e gelata, piena di neve, di luce e di sole freddo che non scalda ma che fa vedere più in là del proprio sguardo, sino ad abbacinarlo completamente. Ecco le prime sensazioni che si hanno nell’ascoltare l’EP degli /handlogic, uscito l’appena passato 6 dicembre per La Cupula Music.

Sonorità che appagano l’orecchio anche dell’ascoltatore più attento perché, sin da subito, si ha la netta impressione che la band si sia impegnata tantissimo per rendere pienamente le proprie suggestioni, passioni e gusti musicali. Mindlogs (titolo magnifico!), la seconda traccia, in questo senso è perfettamente esaustiva: vibrazioni, pulsazioni e bassi “tremendi” che arrivano dal profondo e che segnano il tempo, un cantato dolce e armonico e tutta una serie di rimandi e di echi della musica internazionale più interessante di questo periodo.

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Da James Blake a Frank Ocean gli /handlogic non hanno paura di scomodare i grandi mostri della contemporaneità. Anticipato dal bel singolo Arles, questo EP è certamente un qualcosa di molto interessante, specie in un panorama troppe volte eccessivamente provinciale e chiuso in se stesso, come è quello italiano. Arles, da cui è stato tratto anche un interessante videoclip, è un tipo di canzone che potrebbe stare perfettamente a proprio agio con una selezione della nuova musica internazionale. L’augurio che ci sentiamo di fare ai fiorentini è proprio questo, quello di poterli sentire in giro e, ovviamente, di avere l’opportunità, in tempio brevi, di poterli ascoltare “sulla lunga distanza” di un vero e proprio album. Se son rose fioriranno, se son nevi geleranno e che questo inverno, allora, sia freddo, magnifico e con un respiro il quanto più possibile internazionale.

Forse non sai che:
Paolo Cattaneo, un’opera artistica di pregevole fattura, di Mattia Nesto
Quel Richard Ashcroft non attira più come prima, di Emiliano Sportelli
Soviet Soviet, come un pugno dritto nello stomaco, di Mattia Nesto

Grazie


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