In una città duplice come Dakar, dove una nuova identità modernissima e futuristica sta sbucando dal nulla, Mati Diop attinge dalle tradizioni religiose e sociali per riflettere sul presente.
Un’opera ibrida e trasognata, dove la denuncia sociale prende la forma di una visione onirica e poetica, lieve all’apparenza, ma cruda e potente negli esiti finali