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Short Skin – Duccio Chiarini

Edo, diciassettenne pisano, ha un problema al prepuzio che gli impedisce di vivere serenamente la sua sessualità. Questo lo rende timido, impacciato, introverso tanto da costringerlo spesso in un universo silenzioso e privato. Con i genitori risulta fragile e scontroso, con il suo migliore amico amorfo e impacciato, con le ragazze timido e distaccato. I bollori dell'età lo spingeranno però a prendere una decisione per superare la paura e cominciare ad immaginare una vita come quella di tutti gli altri.

Presentato nel 2014 alla Mostra del cinema di Venezia, Short Skin. I dolori del giovane Edo è un film semplice, ben raccontato e credibile. Il suo sottotitolo sembra rimandare volutamente ai profondi turbamenti del giovane Werther, travolto da istinto e passione romantica. Il paragone forse non è lecito, sia perché la passione di Edo è molto meno drammatica ed esistenziale di quella del giovane goethiano, sia perché la storia raccontata da Duccio Chiarini, alla sua prima regia, non ha certo la statura in grado di renderla un contenuto universale ed epocale, come è stato nel caso del romanzo tedesco. Ma il riferimento è utile a trasferire il sentire di un’età della vita, l'adolescenza, nella quale ogni piccolo e apparentemente risolvibile problema, sembra trasformarsi in un ostacolo granitico delle dimensioni di un'insormontabile montagna.

short skin chiarini locandina

La vita di Edo è costretta in una mezza solitudine interiore che lui stesso si procura, nonostante un caro amico e alcune ragazze che sembrano ricambiare la sua attrazione verso di loro, ma a cui Edo si nega, impaurito dalla sua “diversità”. L'erezione è un problema, l'eiaculazione un miraggio, l'approccio sessuale un tabù. Una tragedia fisica e mentale che si risolve in commedia, grazie alle tenere e goffe strategie del giovane protagonista, ben interpretato da Matteo Chiarini, alla sua prima esperienza cinematografica.

Un film gradevole e vagamente impegnato, che trova il suo punto di forza in un racconto molto spontaneo e reale, che porta lo spettatore a riflettere, un po’ frettolosamente e in generale senza grande pregnanza, sul tema della giovinezza, della diversità e della sessualità. Dietro al difetto fisico, si nasconde il racconto della fragilità maschile, lontana dalle rappresentazioni stereotipate che confluiscono inevitabilmente nel machismo. Edo prenderà lentamente consapevolezza della propria necessità di crescere, del proprio corpo, delle propri pulsioni, delle proprie paure. Cercherà di sfuggire all'età adulta ma, inevitabilmente si troverà a fare i conti con la realtà, trovando il coraggio di cambiare, pressato dai suoi stessi desideri e da un universo umano, intorno a lui, fortemente focalizzato sul desiderio sessuale.

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