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Panic! at the disco @ Rocca Malatestiana (FC)

Dopo 6 lunghi anni la band capitanata da Brandon Urie torna live nel nostro bel paese. Dopo 4 ore di macchina sotto un sole che penso voglia farci arrosto e un principio di raffreddore, causato dall’aria condizionata sparata a manetta, giungiamo nella ridente Cesena. Più precisamente nella suggestiva Rocca Malatestiana, fortezza nata intorno all’anno 1000 per difendere la città e, evidentemente, per ospitare il concerto della band americana più di un millennio più tardi.

Dall'ultima volta che sono passati in Italia molte cose sono cambiate per i Panic! At the disco. Della formazione originale rimangono solo il frontman Brandon e il batterista Spencer Smith, mentre l’altra costola del gruppo si è staccata per dare origine alla band The Young Veins. Sei anni orsono vennero per presentare il loro primo, incredibile lavoro, A Fever You Can’t Sweat Out, mentre quest’anno presentano il loro ultimo album, Vices & Virtues. Nel mezzo spunta, un po’ in sordina, Pretty Odd, che si scosta leggermente dal sound degli altri due LP prendendo ispirazione dal rock classico, con forti influenze beatlesiane (che ritroveremo invece nei The Young Veins).

Ma torniamo a noi! Giunti alla Rocca, dopo una salita di quelle dove “se cadi ti ripescano a valle”, raggiungiamo il cortile in cui si svolgerà il live e noto che sotto il palco un buon numero di persone già abbraccia le transenne come se volessero andarci a letto. Trucco spesso intorno agli occhi, jeans stretti e color evidenziatore, sguardi tristi e sospettosi ci fanno capire che la quantità di emo-boys ed emo-girls è ingente ma, d'altra parte, suoneranno i Panic! At the disco, più volte etichettati con la sterile definizione di band emo-punk, mica i Coldplay.
Dopo aver divorato “come se non ci fosse un domani” il nostro panino con salamella e aver tristemente scoperto che il chiosco con l’insegna PANINI – PIADINE – PATATINE in realtà le patatine non le fa, ci avviciniamo al palco per assistere all’esibizione della prima band di supporto della serata, i Soldiers of a Wrong War. I ragazzi vercellesi sono belli carichi ma, forse anche per i volumi un po’ bassi, non sono d’impatto come vorrebbero e il live risulta un po’ sottotono. Nonostante ciò, il pubblico, soprattutto nelle prime file, risponde bene al rock dei nostri con urla e applausi.

È il turno dei romani About Wayne, la cui sola vista dell'aitante frontman causa orgasmi multipli al gruppo di bimbette di fianco a me, tanto che devo allontanarmi per far sì che le mie orecchie non vengano trapanate da urletti e gridolini vari. La band della capitale vanta innegabilmente numerosi fan fra il pubblico e si dimostra interessante anche per chi, come il sottoscritto, non li aveva mai sentiti. Un'alternative rock non banale (cosa non da poco!) su cui ben si ricama una buona linea vocale. Dopo aver scaldato adeguatamente il pubblico anche gli About Wayne concludono la loro esibizione lasciandoci in trepidante attesa per gli headliner della serata.
Dopo i consueti spostamenti di batteria, accordamenti di chitarre (parecchie chitarre!) e prove microfono, senza farsi aspettare più del dovuto (cosa tra l’altro molto apprezzata dal sottoscritto), irrompono sul palco Brandon e soci. Urla, applausi, reggiseni che volano, lacrime.

Iniziano a fuoco con Ready to Go, ultimo singolo estratto da Vices & Virtues, e continuano alternando pezzi storici con pezzi nuovissimi. La Rocca Malatestiana è perfetta per accogliere il live di un gruppo che, fin dai primi videoclip, rappresenta la propria musica con immagini e personaggi liberamente ispirati alla cultura steampunk. Urie, oltre a dimostrarsi un eccellente cantante (da acuti altissimi a screaming degni del black metabb3

Grazie


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