Un coming-of-age contaminato da mistero e metafisica, che dipinge una realtà fatta di relazioni atrofizzate, amicizie e rapporti familiari alla deriva, bugie e tradimenti reiterati.
Leigh Whannell aggiorna con gusto L’uomo invisibile: ribalta la prospettiva trasformando il film da horror con il mostro a thriller sullo stalking e sulla paranoia di essere costantemente spiati.
El hoyo è la risposta spagnola a Parasite. Certo non raggiunge le vette dell’opera di Bong Joon ho, ma ha comunque carattere da vendere e non annoierà neanche per un attimo.
La paranoia striscia lentamente e assume le fattezze di un meraviglioso fiore rosso, capace di alterare il comportamento umano e manipolare la sua mente. Fantascienza distopica geneticamente modificata.
Il “nuovo” film di Zhang Yimou, presentato fuori Concorso a Venezia 75 come un capolavoro ma subitaneamente scomparso dai radar della distribuzione nostrana.
Nell'inno a un’amicizia e a una città traspare una sincerità affettiva assai rara e preziosa, figlia di un moto nostalgico e di un’attualissima ricerca di verità dietro le nuove facades socio-urbane.
16 febbraio 2020 —
Cinema / Letture —
Giulia Angonese