L'adattamento da un videogioco non è facile: ci sono vecchi e nuovi esempi che spiegano da soli perché non siano riusciti a farsi comprendere dal grande pubblico. Immaginate quanto possa essere complicato, allora, adattare un gioco nato direttamente per gli smartphone. L'impresa è ardua, ma il team creativo, connubio tra Sony e Rovio, c'è riuscito discretamente bene. E i motivi di quel discreto sono molti.
Partiamo da una delle cose più difficili: trovare una trama e dei personaggi credibili e concreti. Ci ritroviamo sull'Isola degli uccelli, dove i pennuti, però, non sanno volare e il motivo di questo deficit non ci è dato sapere. Tutti gli uccelli vivono in gioiosa armonia, tranne quei pochi disadattati sociali condannati infatti a ore di terapia. Red, il protagonista delle vicende, è il più disadattato di tutti, un uccello arrabbiato al limite della misantropia, burbero brontolone che, infatti, viene relegato a vivere subito fuori dal paese, sulla costa. È condannato a muoversi in una società che non apprezza e che, forse, giudica troppo perbenista e troppo omologata. Durante le sessioni di terapia, suo malgrado, conosce gli altri, pochi, Angry Birds della società: il velocissimo Chuck, l'esplosivo Bomb, l'imbruttito gigante buono Leonard e la schizofrenica guida Matilda. Il caso porta sull'isola il popolo dei maiali che inganna a suon di canzoni e balli festosi il popolo degli uccelli allo scopo di rubare le loro uova e mangiarle crudelmente. È lo stesso popolo dei maiali a fare dono agli uccelli di una gigantesca fionda che i pennuti useranno poi per passare all'assalto guidati da Red e riprendersi il maltolto.
A una trama molto lineare, ma poco sensata, si contrappone una caratterizzazione dei personaggi unica e azzardata per lo standard attuale dei film d'animazione: la misantropia incurabile di Red o l'omosessualità non mascherata e non ridicolizzata di Chuck ne sono due meravigliosi esempi. Lo spirito anti-convenzionale di queste scelte risulta essere un'arma vincente, che ci farà dimenticare la poca attenzione allo sviluppo classico del codificato viaggio dell'eroe. Non che quest'ultimo sia perennemente necessario, ma è quasi sempre presente quando si tratta per film d’animazione con lo spiccato target dei più piccoli, come questo.
Lasciate spazio alla creatività. Non giudicate basandovi su regole assodate. Quello che sembra essere un film inconsistente, con una trama che fatica a schiudersi ancora dopo trenta minuti, potrebbe essere uno dei film animati più originali di sempre.
Soffermandoci sull'adattamento, in questo caso l’operazione è ben riuscita. La battaglia condotta da Red con tanto di tutorial su come lanciare bene gli uccelli, su come gli stessi debbano appallottolarsi e sfruttare poi i propri poteri, la direzionalità del lancio: tutto vi ricorderà il gameplay originale con il vantaggio di un set da distruggere a grosse dimensioni. È sicuramente il momento più divertente e accattivante del film, che porterà a uno scontato e vissero tutti felici e contenti del quale presto ci dimenticheremo. Anche in questo caso, come il contemporaneo Warcraft, una scena finale ci lancia dritti dritti verso un probabile sequel che deve essere solo confermato dopo il conteggio degli incassi mondiali.